TRACCE
work in progress
percorsi d’autunno e inverno / sette-otto furabo
E’ mia questa figura di spalle
Che se ne va nella pioggia?
La povertà è Zen e così è lo haiku. Un vecchio monaco che erra di qua e di là fluttuando nel vento come un tessuto leggero che si lacera con facilità, così si classifica il poeta giapponese Basho, appartenente al gruppo degli artisti che erano detti “furabo”: pazzi. (D.T.Suzuki Lo Zen e la culturta giapponese).
Le intemperie: vento, neve, pioggia, la qualità della luce, le emozioni che li invadono e poi spariscono, gli animali che attraversano il loro sguardo, i ricordi struggenti, l’andare, il guardare quello che sta sotto i loro occhi, la sensazione del tempo che passa, dell’effimero, e la percezione dell’estrema fragilità del vivere, quelli sono i piccolo eventi dei loro percorsi.
Un lavoro sullo stupore, sull’effimero, quello che appare e sparisce. Mettere alla prova delle visioni, dei sogni, degli affetti, comporre piccole forme fugitive. Il lavoro rigoroso e paziente porta verso l’abbandono, verso “l’aperto”; l’attore diventa un “denudato”, uno che non possede più niente; l’attore sparisce, come sparisce il poeta errante, il pazzo di poesia, fluttuando come un tessuto leggero che si lacera nel vento.
Testi: Haiku (tra i quali una raccolta di haiku scritti da donne) e diarii di viaggio di Basho.
ULTIMA DIMOSTRAZIONE DI LAVORO:
15 agosto 2016 – Sala Glicine – Corte dei Miracoli, Siena
Con: Maurizio Campani, Nauel Contarino, Cristina De Simone, Matilde Manara, Marilisa Meccariello, Agnese Nicolacci, Annalisa, Giovanni Simiele, Piero Usberti.
Laboratorio condotto da Anne Zénour.
PROSSIMO INCONTRO:
VEDERE LA SEZIONE ATTUALITÀ E PROGETTI -> LABORATORI INTENSIVI