TEATRO DELLA PIOGGIA

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Attraverso i villaggi – 2014/15 seconda versione per 4 attori

OFFICINA TEATRALE – Corte dei Miracoli (Siena)
testo Attraverso i villaggi di Peter Handke
laboratorio condotto da Anne Zénour
il lavoro è stato presentato nel giugno 2015 alla Corte dei Miracoli (Siena)
con Ranieri Menicori, Eugenia Nicolacci, Giovanni Simiele, Andrea Traversi

E’ cresciuta la gioia di chi non sa parlare che per conoscere il proprio oscuro matrimonio con il cielo e le selve.(Andrea Zanzotto)

 Il cammino fin qui è stato molto lungo

Un paese di montagna, un gruppo di operai edili venuti a lavorare temporaneamente su un cantiere, due fratelli e una sorella dalle relazioni difficili, originari del paese, e tre donne solitarie. Un testo dove ciascuno si espone davanti agli altri rivelando le sue sofferenze, le sue ribellioni o i suoi sogni attraverso dei monologhi e dei dialoghi .

I protagonisti sono tre fratelli:

uno, Gregor, ha studiato, è diventato scrittore e vive in città; l’altro, Hans, fa l’operai su un cantiere; Sophie, la sorella, è commessa in un negozio di vestiti.

Con loro ci sono:

– gli operai che lavorano con Hans .

– la gerente che tiene il bar e prepara la mensa per gli operai.

– una donna anziana.

– in disparte, ma poco a poco sempre più presente : Nova, specie di angelo annunciatore.
Tutto si svolge all’aperto, tutto è, in qualche modo, pubblico.

 

Anche se sono in due a parlarsi l’un l’altro con grande emozione di ricordi dell’infanzia, lo stile lirico di Handke porta i dialoghi fuori dal psichologico, diventano dei canti, o dei manifesti o protestazioni gridati a voce alta per la strada, o dei frammenti di racconti ispirati a quelli del romanticesimo tedesco.
La presenza così forte del fuori, del paesaggio (anche del paesaggio distrutto ), del corpo offeso (per usare una parola di Vittorini)dei personaggi, la loro lucidità e disperazione e rivolta, tutto, in questo testo scritto più di 30 anni fa, è il nostro mondo attuale: mondo in pezzi; ma è anche, malgrado la disperazione, una celebrazione della vita, e una celebrazione della parola. Una sorta di canto, di oratorio (Composizione musicale nella quale si mescolano l’epico, il lirico e il dramatico).

Chi è lui? E’ un enigma. E guai a te se dici chi è!

Guai a te se osi concludere chi siamo noi!

Handke parlava di questo testo come di “una specie di canto”: un canto per avere il coraggio di ri-attraversare un passato doloroso, e di dire il tempo presente, un modo, forse, dopo questa attraversata piena di dolori e di poter  “ metter fine al silenzio ricominciando a respirare e a  aprire le braccia.”

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Corte dei Miracoli – via Roma 56 – 53100 Siena

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